In occasione del tesseramento annuale, siamo stati invitati al consueto pranzo sociale del Gruppo Alpini di Sandrigo. Noi, come ogni anno, abbiamo accettato l’invito con molto entusiasmo e così, domenica 16 Gennaio 2011, una piccola delegazione del Gruppo Alpini di Medeuzza, si è addentrata nelle fitte nebbie del vicentino a consolidare un’amicizia che da più di 18 anni ci unisce . Alla guida del furgone, Ivano, non sembrava temere la foschia che sin dal mattino si alzava già da Medeuzza e con il capogruppo Rinello a fargli da capomacchina ci ha portati sani e savi in quel di Sandrigo. Ormai per noi è diventato una guida sicura e affidabile. Al casello di Palmanova, avevamo raccolto un invitato d’eccezione, il consigliere sezionale A.N.A. di Udine Danilo Perosa, che ha colto l’occasione per venire a conoscere i nostri fratelli veneti. Lungo il tragitto non sono mancate le chiacchierate e le situazioni divertenti che caratterizzano da sempre i nostri viaggi di gruppo, e con Mauro, Amelio, Giorgio, Giuliano e gli altri tre, non mi sono di certo addormentato. A Sandrigo come sempre ci aspettavano a braccia aperte ma arrivati un po’ in ritardo, siamo subito andati a Lupia, piccola frazione di Sandrigo, per partecipare alla Santa Messa che per l’occasione era cantata dal coro "La Vose del Tesena". Il parroco Don Bruno, alpino anche lui, ha celebrato una bella messa con un’omelia adatta all’evento e a fine messa il coro ci ha deliziato con un mini concerto davvero degno del loro nome. Molto bravi. Prima di andare a pranzo nella villa che il capogruppo Mario Mascotto ha messo a disposizione degli alpini, ci siamo fermati, come ormai di rito, nella loro sede per lasciare un piccolo omaggio e per fare quattro chiacchiere davanti a un buon bicchiere. Ormai caldi, (si fa per dire perché la giornata era davvero fredda e molto umida, con una nebbia che non voleva lasciarci) siamo andati a pranzo, ma la nostra tavolata era orfana del capogruppo Rinello e del consigliere Danilo perché richiesti al tavolo delle autorità, e come tali, al momento dei discorsi ufficiali, hanno fatto il loro dovere e la loro bella figura. Al nostro tavolo si era seduto anche l’amico Bepo, uno dei primi amici del gruppo che di certo non era di poca compagnia. Durante il pasto abbiamo potuto rivedere i vecchi amici e anche i nuovi “bocia”, scambiarci due parole, bere un bicchiere assieme e giocare alla lotteria che come al solito a Sandrigo è sempre ricca e ghiotta.
Il “rancio” è stato delizioso e abbondante, tanto che qualcuno non è neanche riuscito ad assaggiare tutte le portate che hanno servito, e con la pancia piena e la botte vuota era arrivata l’ora di partire. Erano le 17,00 circa, ma la nebbia che sembrava sempre più fitta, ci suggeriva di incamminarci verso casa e perciò, dopo una tappa al bar del paese, con la consapevolezza che comunque ci saremmo rivisti presto, ci siamo salutati e dati appuntamento per una prossima occasione che di certo non mancherà. Anche se la nebbia ha messo a dura prova il nostro Ivano, eravamo tranquilli e appagati ed il viaggio di ritorno non ci è sembrato poi così lungo (anche perché io ho dormito un po’e forse non solo io), e così, arrivati a Medeuzza, ci siamo salutati ed ognuno è rincasato.
Dagli amici gemellati di Sandrigo ci andiamo sempre molto volentieri e ogni volta siamo trattati come dei Re. Aspetteremo volentieri l’opportunità per ricambiare quella cortesia che da sempre li distingue, consapevoli di avere in loro dei fratelli che la distanza non dividerà mai. Viva gli Alpini.
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